ELENA FUCCI
Acquisto di anfore e botti per lo sviluppo di un Grand Cru del Sud Italia
Un viticoltore, un vulcano e un cru iconico
Sono Elena Fucci. 20 anni fa, ho cambiato i miei progetti di vita per costruire la mia cantina e onorare l'eredità di 6 ettari di vecchie viti tramandate da generazioni della mia famiglia. Dopo gli studi di enologia a Pisa, ho costruito la cantina secondo principi ecologici con l'obiettivo di produrre un grande cru: Titolo, fatto al 100% con l'uva Aglianico. Qui, sulle pendici del vulcano Vulture in Basilicata, in Italia, un terroir unico e la cura minuziosa delle nostre vigne conferiscono al nostro vino un grande carattere e la capacità di evolvere per decenni. Riconosciuto da molti premi, il nostro più grande orgoglio è il profilo altamente distintivo di Titolo che riflette questo angolo speciale della nostra amata regione della Basilicata.
Perseguire l'eccellenza con nuove anfore e botti di rovere
L'Aglianico è famoso per la sua grande struttura tannica. Il mio obiettivo è di fare il vino più elegante possibile con approcci moderni che rispettino il nostro terroir unico.
Nel 2017, abbiamo vinificato una piccola quantità del nostro vino in un'anfora di terracotta. Imbottigliato in una serie limitata, ho scoperto che questa nuova tecnica ha avuto un effetto eccitante sulla struttura e sul profilo aromatico del vino.
Grazie a voi, ho intenzione di ampliare la mia gamma di anfore e di botti di rovere per allungare e perfezionare l'invecchiamento del cru Titolo.
COME CONTRIBUIRE?
Il concetto proposto da WineFunding è semplice e innovativo :
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Le formule dei 3 anni : pagare una volta nel 2022 e ricevere i vini dalla tenuta ogni anno nel 2022, 2023 e 2024.
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Paga una volta nel 2022 e
ricevere 6 bottiglie ogni anno per 3 anni
2x Titolo
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1x Titolo DOCG Riserva
1x Titolo by Amphora
1x Titolo Rosé
Totale : 18 bottiglie per 630€
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ricevere 3 bottiglie ogni anno per 3 anni
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Totale : 18 bottiglie per 375€
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Paga una volta nel 2022 e
ricevere 3 bottiglie ogni anno per 3 anni
1x Titolo
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ricevere 6 bottiglie ogni anno per 3 anni
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1x Titolo DOCG Riserva
1x Titolo by Amphora
Totale : 18 bottiglie per 600€
Consegna inclusa*
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Paga una volta nel 2022 e
ricevere 6 bottiglie ogni anno per 3 anni
2x Titolo
2x Titolo DOCG Riserva
2x Titolo by Amphora
Totale : 18 bottiglie per 800€
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4x Titolo
4x Titolo DOCG Riserva
4x Titolo by Amphora
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ricevere 3 bottiglie, 2 Magnums (1,5L) e 1 Jeroboam (3L) ogni anno per 3 anni
1x Titolo
1x Titolo DOCG Riserva
1x Titolo by Amphora
2x Titolo Magnum (1,5L)
1x Titolo Jeroboam (3L)
Totale : 9 bottiglie, 6 Magnums e 3 Jeroboam per 1000€
Consegna inclusa*
Risparmiate 350**
Paga una volta nel 2022 e
ricevere 6 bottiglie, 2 Magnums (1,5L), 1 Jeroboam (3L) e 1 Mathusalem (6L) ogni anno per 3 anni
+ 6 annate storiche nel 2022
Ogni anno per 3 anni (2022 incluso) :
2x Titolo
2x Titolo DOCG Riserva
2x Titolo by Amphora
2x Titolo Magnum (1,5L)
1x Titolo Jeroboam (3L)
1x Titolo Mathusalem (6L)
ed eccezionalmente nel 2022 :
una selezione verticale di 6 annate da collezione dal 2000 al 2005
Totale : 24 bottiglie, 6 Magnums, 3 Jeroboam e 3 Mathusalem per 2500€
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** Risparmio basato sul prezzo al dettaglio 2021 e sulla spedizione all'interno dell'Unione Europea
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ELENA FUCCI
UN VITICOLTORE, UN VOLCANO E UN CRU ICONICO
La mia azienda agricola nasce nell’anno 2000, a Barile, quando in famiglia si discuteva se vendere i bellissimi vigneti di proprietà che circondano l’abitazione. Le vigne furono acquisite negli anni ’60 da mio nonno Generoso, acquistando la parte più alta dei poderi situati in Contrada Solagna del Titolo ai piedi del Monte Vulture. Negli anni mio nonno e il mio bisnonno si occuparono di curare le vigne limitandosi a vendere le uve e produrre per autoconsumo. Dal momento che, come si diceva in famiglia, "Sei ettari non si tengono per scherzo", eravamo ormai decisi a vendere poiché i miei genitori sono entrambi insegnanti e sia io che le mie sorelle vedevamo il nostro futuro lontano da Barile, soprattutto perché stimolate da nuovi orizzonti favoriti dagli studi universitari.
Acquirenti interessati che bussarono alla nostra porta non mancarono, ma proprio all’ultimo mi prese un colpo al cuore. Non potevo sopportare che qualcuno mi portasse via i vigneti da sotto lo sguardo (la nostra casa è al centro dei vigneti) e che un altro nome potesse far qualcosa di grande con i vigneti più vecchi del Vulture (la maggior parte hanno tra i 55 e i 60 anni, una parte addirittura circa 70 anni). Così decisi di cambiare i programmi di tutta la mia vita e di quella della mia famiglia; decidemmo così di investire sul territorio e sulla risorsa che aveva permesso a mio padre, e ancor prima ai miei nonni e bisnonni, di vivere e di crescere nel Vulture.
Potrebbe sembrare una di quelle storie scritte dai romanzieri, ma quando confidai ai miei genitori di questa idea e l’intenzione di studiare enologia all’università furono subito contentissimi e disponibilissimi. In particolare, mio padre, che sembrava covare questo sogno già da tempo, lo trovai già informato sulle papabili facoltà di agraria italiane a cui mi sarei potuta iscrivere, e su tutto quello che serviva per avviare questa impresa.
La cantina prese vita con la vendemmia 2000, parallelamente ai miei studi universitari presso la facoltà di viticoltura ed enologia, inizialmente affiancati da un professionista esterno e dal 2004 seguita totalmente in prima persona. La scelta fin dall’inizio, senza nessun rimpianto, fu quella di puntare tutto su un'unica etichetta, il “Titolo”, immaginandolo fin da subito come un crù. Un unico vino, insomma, per motivi oggettivi legati alle rese dei vigneti e per la qualità data dalla maturità delle piante. Un unico vino per rappresentare al meglio la specificità dell’Aglianico e la territorialità del Vulture. La mia interpretazione del territorio viene definita dagli addetti del settore: “moderna ma non modernista”. Moderna, per aver saputo comprendere le reali necessità del vitigno in termini di maturazione e di affinamento, e “non modernista” perché lavoro sempre senza stravolgere le caratteristiche del frutto che il vigneto regala”.
CARATTESTICHE DELLA TENUTA
Origine del terreno: Vulcanico
Vitigno: 100% Aglianico del Vulture
Superficie totale dell'azienda: 7,00 Ha
Superficie vitata attuale: 6,00 Ha
Forma di allevamento: Guyot corto, "capanno" (forma tipica di allevamento nel Vulture)
Vendemmia: Fine mese di ottobre, effettuata interamente a mano con l'uso di piccole cassette
Produzione: Diraspatura e pigiatura soffice
Tradizionale fermentazione in rosso con temperatura non superiore ai 18-20°C
Maturazione in barriques nuove per almeno 12 mesi
Imbottigliamento verso la fine dell'anno successivo alla vendemmia
Affinamento in bottiglia per 12 mesi prima di avviarsi al mercato
LA CANTINA
L'attuale cantina è stata ricavata dai vecchi locali sotto la Torre Titolo, dove anticamente mio nonno Generoso ricoverava i mezzi e le attrezzature agricole. Ho fatto eseguire un primo ampliamento scavando direttamente nella roccia vulcanica per ospitare la barricàia. La mia cantina è dotata di tutte le attrezzature necessarie da quelle per la vendemmia, a quelle per l'imbottigliamento e per l’etichettatura, sfruttando ogni spazio disponibile in modo da garantire le migliori attenzioni possibili al mio vino. Recentemente è stata completata la nuova cantina, sorta in adiacenza al corpo storico aziendale e messa in comunicazione da un tunnel scavato sempre nella roccia vulcanica. Ho scelto di realizzare la nuova struttura secondo i principi della bioarchitettura impiegando materiali di recupero e riciclo e tecnologie per ridurre a zero gli impatti e i consumi energetici
LA NOSTRA FILOSOFIA
Su queste colline che sembrano non finire mai, accanto ad un vitigno importante, l’Aglianico del Vulture, insieme a mio marito Andrea, e con l’aiuto di mio papà Salvatore, lavoriamo con passione per far crescere i caratteri inconfondibili ed unici del nostro vino, che non si esauriscono nel profumo e nel colore, nella limpidezza e nel sapore, ma risiedono nella personalità del Titolo, nel suo equilibrio e nella capacità di trasmettere in chi lo beve i sentori originali.
Siamo partiti coscienti di poter fare un ottimo lavoro, ma senza grandi pretese considerato il grande patrimonio vitivinicolo italiano, ma siamo comunque riusciti a ritagliarci la nostra visibilità e la soddisfazione che va al di là dei riconoscimenti ottenuti dalle guide nazionali e internazionali ma nella dimostrazione che passato e futuro, viaggiando insieme, possono fare di una piccola realtà come la nostra una grande azienda conosciuta ed apprezzata in tutto il mondo e, attraverso l’immagine del nostro territorio, far conoscere a tutti la nostra Basilicata.
Il lavoro che svolgiamo in vigna non è viticoltura ma una e vera e propria opera di giardinaggio, tant’è la cura che viene dedicata alle nostre viti. Rispetto della natura e dei suoi cicli; nessun impiego di prodotti chimici, anche per legare le viti viene utilizzata la ginestra che lasciamo essiccare durante l’estate. Il lavoro in vigna è fondamentale. Vinifichiamo soltanto le nostre uve e quando arrivano in cantina per iniziare la vinificazione, ho quasi il terrore di poterle rovinare. Fortunatamente il risultato finale appaga tutti gli sforzi fatti in vigna e in cantina senza lasciare scontenti.
NONNO : GENEROSO
Ha l’arte della viticoltura nel sangue e, nonostante le sue 94 primavere, segue personalmente e quotidianamente i vigneti. Ogni anno, ad ogni vendemmia, è una lotta, non fai in tempo a portare l’uva in cantina che nonno sarebbe pronto a potare le piante.
ELENA FUCCI
Sono io stessa, la titolare, nonché enologa, agronoma e volto dell’azienda. Come già detto nella presentazione, ho conseguito i miei studi in Viticoltura ed Enologia presso l’Università di Agraria di Pisa e mi occupo dell’azienda e della vinificazione del mio prodotto ormai in prima persona dal lontano 2004.
SALVATORE FUCCI
E’ il vero uomo immagine dell’azienda. Si è fatto carico dei miei sogni, impegnando tutto quello che aveva per assecondarli (e molto probabilmente sognava anche lui questa storia). Nonostante non parli inglese, accoglie i clienti in azienda, facendosi capire e rendendo divertente ogni momento della visita.
ANDREA MANZANI
Ha l’organizzazione nel sangue, e da buon fiorentino anche l’arte del commercio. Il suo apporto è stato determinante per allargare i nostri orizzonti commerciali e non solo: non è insolito vederlo su di un trattore in vigna o con il decespugliatore come attività defaticante.
SOPHIA FUCCI
Mia sorella, la più piccola, è una presenza giovane ma fondamentale nella mia azienda. Grazie al suo carattere spigliato e alle sue abilità nella comunicazione social, è impegnata nella divulgazione del mio Aglianico del Vulture e nelle pubbliche relazioni.
NOTE DI DEGUSTAZIONE
Uno dei più grandi complimenti che è stato rivolto al mio Titolo è la riconoscibilità tra gli altri vini, che è proprio fondata sulla rappresentatività del territorio da cui nasce.
Chi viene a visitare la cantina e l’azienda, viene a visitare vigneti in una zona interna e di montagna posti a 600 metri di altezza e, dunque, un terreno di tipo vulcanico. Infatti, passeggiando tra i filari, è sempre ben visibile a poche centinaia di metri il Monte Vulture, un terreno fortemente minerale, dal colore scuro e pozzolanico, su cui si può chiaramente leggere la storia e la vita del vulcano.
Il gusto e il profumo del mio vino sono dettati proprio dalla peculiarità del nostro terreno, composto da strati di colate laviche, di lapilli o ceneri, intervallati da fasi di stasi in argilla. Il colore, di un rubino intenso, presenta spiccati riflessi granati. Il profumo, ampio e complesso, è decisamente fruttato ed etereo, con nitidi sentori speziati. Presenta sensazioni spiccate di ciliegia e di confettura di frutta, ribes e rosmarino, tabacco e cannella, con leggeri accenni di vaniglia. Il sapore è secco, caldo, di ampia struttura e lunga persistenza aromatica. È un vino di spiccata personalità, che mi rappresenta molto, ancora assai giovane, ma destinato ad un grande futuro;
IL PROGETTO
SVILUPPO DI UN GRAND CRU DEL SUD ITALIA
Il mio obiettivo, con i fondi che raccoglierò in questa sede, sarà quello di migliorare la qualità del mio Aglianico del Vulture. Da sempre vinifico e affino il mio prodotto alle barriques di rovere francese, rinnovando il parco legni ogni due anni e ponendo attenzione al valore pregevole dei legni acquistati.
L’obiettivo qui è quello di migliorare il difficile affinamento dell’aglianico del vulture e cercare di produrre un vino sempre più elegante che rispecchia la mia idea di territorio. Qualche anno fa ho dato il via a piccole sperimentazioni di Aglianico del Vulture in tonneaux da 500 litri, notando come affini meglio in contenitori più grandi, perché, per esprimersi al meglio, c’è bisogno di allungarne i tempi di permanenza in legno. Il mio obiettivo, in questo caso, è quello di avere a disposizione più tonneaux per poter concedere, così, al mio prodotto più tempo di affinamento.
Nel 2017 ho, inoltre, provato la prima vinificazione e il primo affinamento in anfora ovoidale, realizzata in terracotta. È stata una grande sorpresa perché ne abbiamo ricavato un vino elegante e minerale oltremisura, in cui viene esaltata la componente vulcanica del mio territorio. Tuttavia, ne ho a disposizione solamente una, e il mio intento sarebbe quello di averne una quantità discreta, per incrementare questa prova. Sarebbe davvero importante per me, dal momento che la forma ovoidale e, dunque, senza angoli, crea in affinamento un vortice che favorisce il restare in sospensione delle fecce fini, svolgendo un ruolo protettivo e permettendomi di lavorare con livelli di solforosa minori; mentre la terracotta non trattata e di origine italiana, con la sua microporosità, aiuta l’affinamento di vini tannici come il mio prodotto, riducendo lo shock termico e l’innalzamento della temperatura che all’interno avviene gradualmente.
Un’ultima sperimentazione che vorrei ancora provare è quella della vinificazione e dell’affinamento in tino di legno. Il poter fermentare il mio vino nei suddetti tini da venti ettolitri, credo possa conferire caratteristiche ancora inesplorate al mio prodotto. Mi auguro di poter già vinificare e affinare l’annata 2021 con un incremento di nuovi tonneaux, barriques, anfore e tini che spero di poter ordinare il prima possibile.
IL BILANCIO
I primi obiettivi sono stati raggiunti e permetteranno il finanziamento di :
3x Amfore ArteNova : 6 700€
4x Barriques Surtep : 3 300€
1x Tino in legno Seguin Moreau : 8 500€
6x Tonneaux Seguin Moreau : 7 500€
Un quarto obiettivo è fissato a 40.000 euro per finanziare :
20x Barriques Seguin Moreau : 14 000€
Un quinto e ultimo obiettivo di 54 000€ finanzierà il progetto complessivo con :
20x Barriques Seguin Moreau : 14 000€*
*I prezzi qui menzionati sono la migliore valutazione del produttore. I costi effettivi possono variare a seconda delle diverse tasse e spese al momento dell'acquisto.
RIVISTA DI STAMPA
Titolo è stato votato uno dei 100 migliori vini rossi italiani negli ultimi 4 anni da Wine Spectator
"La stella nascente di una regione vinicola in ascesa... Caratteristica di questo territorio estremo, questo è un vino scuro e penetrante, con note minerali incise." - RP Wine Advocate
"Uno dei più venerati produttori di vino dell'Italia meridionale... Il 2018 ha un naso ammaliante di roccia frantumata, bacche rosse e una qualità fumosa, a base di erbe. Al palato, i tannini raffinati lo rendono già accessibile. " - Decanter
Titolo Ha ricevuto per 15 volte consecutive l'ambito Tre Bicchieri dalla guida del Gambero Rosso.
Il primo vino in anfora di Titolo è stato anche votato come uno dei Top 50 vini in anfora in Italia.
"Un vino coraggioso, molto espressivo con grande finezza e portamento" - Italy's finest wines
Maggiori informazioni sulla tenuta : www.elenafuccivini.com
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